Il bacio omosessuale e il comune senso del pudore

The case

Due giovani donne, sulla spiaggia di Fregene, in una ventosa domenica del maggio 2013, si erano appartate per ripararsi dal vento ed erano state notate da altri bagnanti, tra cui alcuni bambini, mentre si scambiavano teneri baci ed effusioni. A seguito della denuncia per atti osceni in luogo pubblico, e a conclusione delle indagini, il pm ha chiesto l’archiviazione del procedimento, poi disposta dal Gip.

According to the lawyer sexologist

Denunziate per atti osceni (cioè atti che offendono il comune senso del pudore) in luogo pubblico, in considerazione altresì, della presenza di bambini, le due malcapitate avranno probabilmente trascorso un intero anno, il tempo necessario, cioè, alla macchina della giustizia per concludere le indagini ed emettere il verdetto, a domandarsi se gli atti osceni riguardassero la circostanza che i baci fossero stati scambiati in pubblico o, piuttosto, il fatto che si trattasse di baci tra persone dello stesso sesso.
Domanda comprensibile se si pensa che un noto politico, esponente anche di governi passati, aveva equiparato il bacio lesbo all’atto della minzione (si fa in privato, non per strada, aveva affermato) e che il sindaco di un paese del Trentino, come riportato dai media, non molto tempo fa aveva annullato uno spettacolo teatrale per una scena che prevedeva il bacio tra due attrici: scena, a suo dire, non adatta a un pubblico di adolescenti.
Il dubbio che il pubblico “non adatto” non sia quello dei minori, si è insinuato fortemente: quale sarebbe la parte offesa di questo ipotetico reato? I nostri adolescenti, “educati” dalle televisioni (tutte) e dai social network che mostrano star, starlette e perfetti sconosciuti in ogni tipo di performance amatoriale e sessuale senza che nessun politico elevi una piccola voce di sdegno?
Qualche tempo fa, un sindaco del Nord ha scomodato alcuni avvocati per trovare il modo di multare gli omosessuali che si baciano in pubblico. Comportamenti diseducativi e contro natura -sosteneva- come lo sarebbe un gatto che abbaia.
Una consulenza giuridico/sessuologica l’avremmo fatta volentieri, e gratuitamente, per spiegare alcune nozioni fondamentali sui diritti sessuali e sulla buona amministrazione almeno per non esporre il Comune da lui governato all’inevitabile, inutile e costoso contenzioso proveniente da una simile decisione. L’apertura dei giudici, in materia di sessualità, è ben altra cosa rispetto alle bocce ferme della politica.
Non vuol certo negarsi, l’opportunità, se non la necessità, di recuperare e far passare, soprattutto, ma non solo, ai ragazzi, concetti come intimità, riserbo, sfera privata: ma questa è altra questione.
Quel che interessa in questo momento è portare a comprendere il più possibile che il senso del pudore, così come la legge lo regola, non è omofobo.
Con buona pace di certi politici e di quanti, ancora tanti, dovrebbero porre attenzione magari ad una sana educazione sessuale e alle ipotesi di reato che portano il nome di stalking, molestie o violenza sessuale.
E senza distinzione di genere ed orientamento sessuale.

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